Tempo r(e)ale
Sono entrata in una vasca di nebbia
un lattice tagliato da lame di sole
un telo d’azzurro militare sopra
a farmi pensare a niente di buono.
Ho vagato paziente, riprendendomi il tempo
di andare: le gambe inchiodate, stordita
la testa, ripetendomi Arsenio. E il diluvio
era già pronto ad esaudire i pensieri:
turbine esatto, luce sbigottita, cartacce
e tendaggi travolti dal bianco, odore di zolfo
di ozono di ferro arrugginito, tregenda di fili
e camicie. Lì l’acqua avanzava come un muro
qui ero all’asciutto, ancora per poco.
Ridendo pensavo che la morte,
goccia più goccia meno, sarà
come il temporale d’estate
improvviso, invalicabile.
Senza riparo, senza rimedio.
Bagnarsene, fino in fondo.
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Tag: Lucia Tosi
9 luglio 2017 alle 16:40 |
Cara Lucia, indimenticabile e insostituibile…
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