Carla Spinella

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Della nuova raccolta, Di nuovo in volo, che comprende 56 poesie scritte negli ultimi anni, si deve innanzitutto notare la qualità letteraria, ancora in ascesa. Nonostante l’età anagrafica, la parabola poetica e l’esperienza di scrittura di Carla è in crescita e le permette di elaborare poesie sempre più essenziali, concentrate, levigate accuratamente in ogni loro aspetto, forti di un’energia non più giovanile ma alimentata e resa potente dal desiderio, che è insieme speranza, disperazione e necessità, di portare a termine il suo «ruolo» di poetessa, di dire ciò che crede di dover dire, combattendo con le parole il caos della morte.
La morte, poi, si presenta in molteplici aspetti: la morte delle anime vuote o invase dal male, la morte graduale del corpo che invecchia e della bellezza che sfiorisce e scompare, la morte fisica. Ma la morte che Carla sembra temere maggiormente è quella della memoria: non avere più ricordo degli altri, né essere più ricordata dagli altri le è parimenti insopportabile.
L’introspezione lirica si allarga a situazioni che coinvolgono più estesamente la relazione con gli altri e la trattazione di temi sociali danno al suo fare poesia una valenza civile e realistica. E ciò la spinge a dedicare versi alla violenza contro le donne, agli abusi sessuali contro i minori, alle catastrofi mediterranee dell’immigrazione clandestina, ai condoni per gli abusi edilizi, all’arroganza della malavita organizzata, e via via fino alla nostalgia per la vecchia Milano degli artigiani e delle case di ringhiera.

dalla prefazione di Luciano Aguzzi

 

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“Cara e gentile Spinella,

ho letto con molta ammirazione e profitto la Sua raccolta di versi. La Sua poesia ha due aspetti e modi ugualmente intensi e maestrevoli: il discorso sulla storia, sia quella grande contraddittoria, sia quella che fissa e rileva le esperienze e gli eventi della vita; e il pensiero, l’interpretazione del senso delle cose, la riflessione. In entrambi i casi il livello è esemplarmente altissimo.” Torino, 7 ottobre 2014

Con i più vivi saluti,  Giorgio Bàrberi Squarotti

 *

FAVOLE E PAPAVERI

Stridulo il vento
nella notte lucida
di pioggia s’intrufola
nelle fessure sgangherate
e falcia stanze vuote
ricordi e pensieri senza nerbo

Non vedi un sentiero
fiorito di valori
che porti diritto alla felicità

E s’affloscia l’Anima
senza le calde carezze
che confortano la vita
e l’appagano di poco

Fuori dal corpo procede
a tentoni, incespicando,
e si prosciuga sulla strada
a tornanti sotto il sole
che l’abbàcina finchè rientra
disseccata nella gabbia
e più non canta

Sola senza pace si tormenta
raccontandosi favole
come fossero princìpi di realtà

Ma a volte davvero si consola
al rosseggiare d’un tenero

*

SUGGESTIONI

Basta a volte una scintilla
di vita gentile, uno sguardo
d’amorevole attenzione
perché esploda la bellezza
d’un sorriso a salvare
il giorno che agonizza

Bastano i rami della grande
quercia generosa di gemme
e ghiande a suggerire
al cuore in festa
una confusa fiamma
di parole e forza
di domande e grazia
di gesti che si vestono
d’un misterioso incanto.

*

AL CUORE DELLA VITA

Ti passa accanto
la storia e non capisci

Guardi con occhi opachi
terre martoriate
da eccessi d’ogni tipo,
colline crepate aride di sole
montagne cariche di neve
pronta alle valanghe,
campi poveri di messi
e ricchi di gramigna,
donne e uomini sollecitati
da una febbre che sale
e scende senza misura

E resta oscuro il cuore
incapace di vedere e di sentire
bellezza e compassione

Ché s’ingemma il male
e invade vittime e carnefici
e non sai quanto profonde
siano le radici che emergono
alla luce e lì ristanno,
mentre scandagli senza
reazione abissi
marini e d’anima

Tutto è troppo lontano
e diverso dall’ingenua sete
che ti spingeva sulle tracce
dell’amore. E si collega
oggi il reale con lo spirito
del mondo che si cela
nel cuore della vita.

*

IL CANTO MUTO

Al di là della nebbia
che insidiosa l’orizzonte
cela indovino che s’aprono
mille avventure al cuore
che trema, incerto se andare
o restare di qua

Mi cercavo e ritrovavo
una volta nell’eroe pronto
ad affrontare incendi
e alluvioni e precipizi
e inaccessibili alture e
la morte pur di salvare
l’Amore

Ora subito avanzo e subito
arretro, mi manca la forza
e l’ardire, cieca respingo
il conforto e mi è motivo
di scandalo il tuo vero

S’aggira smarrito
per sempre l’essere
che l’azione mitizzava
e dell’orrore oggi ascolta
il richiamo attraverso
la porta socchiusa
d’un sogno di sangue
maculato. Ma resta
muto il suo canto
che voce alla vita
non sa dare.

*

FORSE

Mi trascino sgomenta
fuori tempo, ché
mio non sento questo
ove qualcuno un giorno
mi ha gettata
forse prima ancora
ch’io fossi particella
di vibrante vita

Forse. Se ne fossi certa
sentirei di nuovo
la speranza circolare
come sangue che non trova
intoppi al suo fluire.

Mostrano invece i quotidiani
eventi ch’è irredimibile
e perdente la mia fragilità,
laddove ognuno a testa bassa
avanza, gli altri azzannando
con denti di lupo o di leone
o travolgendo con passo d’elefante.

E mi riscopro in un angolo,
formica tremante
e battagliera, a difendere
con forza il mio prezioso
granulo d’amore.

*

DISSOLVIMENTO

Ogni più bel fiore
già nel suo sbocciare
cela i sintomi crudeli
della putrescenza

Ché l’essere include
per natura già il non essere;
e la vita nel suo albore
senza saperlo
declina già la morte

Ma qualcuno più sensibile
cammina sopra un ponte
fatto d’insanabili
contraddizioni e al suo lato
s’allunga il fantasma
dell’essere più caro fino a che
la vita lo possiede

Poi quando vince il tempo
ogni misura s’allontanano
entrambi in un silenzio
di parole e rimangono
nell’ombra sospesi
solo per un attimo,
prima di svanire per magia
con tutto il ponte

Capisci che la vita
è specchio trasparente
di memorie d’ogni tipo
che a un soffio di vento
si dissolvono; e si scioglie
il suo respiro lieve
in un vortice che pure
la bellezza inghiotte.

 

poesie tratte dalla silloge “DI NUOVO IN VOLO ed. La Vita Felice

 

 

Carla Spinella, già docente di Italiano e Latino nei Licei di Stato, insegna da otto anni scrittura creativa, [curando le relative antologie (finora sette) oltre quattro raccolte monografiche] e recitazione teatrale ( con tre/quattro spettacoli l’anno). Avendo assiduamente letto e prodotto poesie e racconti fin dalla prima adolescenza, ha alle spalle quasi un cinquantennio di attività di scrittura e critica letteraria. Dopo le prime collaborazioni a riviste di genere (fino al 1985), un primo volume di Poesie, Gabrieli, Roma,1970, e vari premi ricevuti negli anni ’65-‘80, nel ventennio 1990-2010, pur continuando a dedicarsi alla poesia e alla narrativa, ha secretato i suoi scritti, tranne che in rare occasioni (Premio Città di Monza; premio Scriveredonna, ed. Tracce; Concorso Giallomilanese- ed. ExCogita). Ha ripreso ufficialmente l’attività di scrittrice nel 2011 col volume Eva Ostinata ( Ed. La Vita felice, prefatore Prof. L. Aguzzi), che ha ricevuto notevoli apprezzamenti di lettori e critici professionisti e diversi premi in concorsi letterari nazionali e internazionali tra giugno 2012 e agosto 2013 (fra cui il Primo premio al Concorso Franz Kafka-Italia, il Secondo Premio al Premio Internazionale- Città di Bellizzi, il Premio speciale “Edward Lear” nella città di Montebello Jonico) .* Nello stesso periodo Carla Spinella è risultata finalista in quattro Premi di Poesia e Narrativa; ha ottenuto sei premi di vario livello per la poesia inedita, nonché, a dicembre 2012, il Premio “Giuseppe Calogero” per la carriera poetica e nel 2013 il premio Anassilaos ancora alla carriera(8 marzo); il Premio speciale per la poesia inedita “Città di Bellizzi”; il Premio Speciale a tema “Virella Granese” il quarto premio per la narrativa, “Mauro Beccalossi; la Menzione speciale al premio “San G. Catanoso” per la poesia religiosa; il Primo Premio “Sìlarus” per la narrativa, il Secondo Premio “E. Lear” per la narrativa a Montebello Jonico e si è classificata Seconda al premio per la poesia grecanica dello stesso anno.
Nel mese di maggio 2013 l’editore Leonida, Reggio Di Calabria, ha pubblicato la silloge poetica di C. Spinella, “Il Canto dell’Assenza”(con la prefazione del prof. Aguzzi, postfazione prof. Petrolino) che è stata presentata in Calabria (Reggio Cal. Rosarno; Bova Marina (con lusinghieri giudizi della critica: (L. Aguzzi, P. Crupi, N. Petrolino, C. Sicari) a Pisa (Valeria Serofilli, Associazione Caffè Dell’Ussero) e a Milano ( Teatro Ariberto, Sala del Grechetto, Biblioteca Chiesa Rossa), a Torino (al Salone internazionale del libro); ed è risultata finalista al Premio Nazionale “Astrolabio”e vincitrice (III posto) al concorso internazionale “Antonia Pozzi”.
Nel 2013 una poesia in grecanico “Ce Stèko Marammèni (con traduzione in lingua italiana a fronte) è stata inserita nell’Antologia poetica “Tempi d’Europa”, tra 28 poesie in lingua minoritaria dei 28 paesi che costituiscono l’Europa. L’antologia è stata pubblicata nel febbraio 2015 e presentata a Roma al Palazzo dei Congressi.
Nel luglio del 2014 è stata pubblicata la raccolta poetica “Di Nuovo in Volo”, La Vita Felice, Milano, prefazione Prof. L. Aguzzi, presentata a Torino al Salone Internazionale del Libro 2015; a Reggio Calabria a cura dell’Associazione Culturale Fidapa; a Milano, dalla Biblioteca Sormani- Sala Del Grechetto, dalla Casa delle artiste- Casa Museo Merini; e il 29 Ottobre 2015 alla Libreria Esoterica.
Nel 2014 una poesia, La Pianista (tratta da Eva Ostinata) è stata scelta dal Conservatorio di Napoli come tema d’esame per Borsa di studio di giovani compositori: Carla Spinella è stata invitata come ospite d’onore e omaggiata di una targa commemorativa.
Nello stesso 2014 ha ricevuto, in agosto, il primo premio assoluto “E. Lear” per la sezione grecanica a Montebello Jonico; e a novembre il primo premio ex aequo per la sezione in grecocalabro del premio “Delia” a Bova Marina.
Verso la fine del 2014 è stato pubblicato il volume (inizialmente Atti di un convegno) La poesia di Carla Spinella dalla Calabria Greca all’Europa”, a cura di Giovanni, Carmelo Giuseppe e Carmelo Nucera.
I primi di maggio 2015 ha visto la luce per l’Associazione “Apodiafàzzi” una silloge di poesie in grecocalabro, Kùe tin fonìmmu ( (presentata il 22 maggio nel sito archeologico greco “ODEION” di Reggio Calabria) con traduzione italiana della stessa poetessa e prefazione del Prof. L. Aguzzi. Nell’agosto di quest’anno le è stato assegnato, in occasione della cerimonia di premiazione del Concorso letterario “Edward Lear”, un altro Premio alla Carriera che le sarà consegnato materialmente durante lo svolgimento di consegna del premio “Delia”, al quale è invitata come ospite d’onore.
Altre sue poesie (circa un centinaio) sono presenti in 16 antologie di editori di vario livello e in riviste cartacee e online.
Attualmente l’autrice lavora a tre nuove sillogi poetiche, oltreché a una raccolta di racconti e a un romanzo appena finito di revisionare per la consegna all’editore.
Di lei hanno scritto in particolare i Proff: Luciano Aguzzi, critico e scrittore; Carlo Annoni (ex docente Università Cattolica- Milano); Giorgio Bàrberi Squarotti, (critico e prof. emerito Università Statale di Torino); Vincenzo Brancatisano (prof. e giornalista a Modena e in Sicilia), Mariangela Di Landro (ex- docente a contratto Università della Calabria; ed esperta di poesia italiana e inglese); Maria Luisa Franchi (docente Liceo Allende, Milano-Rozzano, specialista in Italianistica);Alessandra Giordano (poeta e giornalista), (Francesco Idotta (dottore di ricerca, saggista e critico letterario); Rita Mascialino (Presidente Associazione per lo studio del linguaggio poetico); Rita Pacilio (docente, poeta, operatrice culturale); Nicola Petrolino (ex-docente scrittore ed esperto d’Arte figurativa e cinematografica); Lorenza Rocco (saggista, scrittrice, direttrice editoriale Sìlarus); Mariele Rosina (scrittrice, ex docente Università Statale Milano). Valeria Serofilli (docente, poeta, operatrice culturale).

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6 Risposte to “Carla Spinella”

  1. cristina bove Says:

    benvenuta anche da parte mia
    cb

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    • Carla Spinella Says:

      Cara Cristina, è passato quasi un anno, ho pubblicato e presentato nella Casa -Museo Alda Merini un altro libro ( stavolta in prosa), e solo ora mi accorgo del tuo messaggio di ” benvenuto”. Ti chiedo di non negare il tuo perdono a questa semianalfabeta digitale e ti ringrazio di cuore. Me to calombòdi stin Kardìa jà ta fàttisu: na i calì mìra forèzi jà ‘ssena (Con un cordialissimo augurio per i tuoi interessi: che la buona sorte danzi per te). Un abbraccio. Carla Spinella

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  2. Doris Emilia Bragagnini Says:

    Grazie Carla, per avermi affidato le tue poesie e per le parole affettuose che mi riservi. Il lutto di cui ti parlavo ha coinvolto la mia famiglia ma non in senso stretto. Ti ho risposto privatamente con un’email. Insieme al mio benvenuto qui nel giardino, ti arrivi il mio abbraccio, a presto…

    Doris

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  3. Carla Spinella Says:

    Cara Doris,
    ho scritto al tuo indirizzo elettronico appena tornata a Milano, per spiegarti le ragioni del mio viaggio e per ringraziarti del lavoro fatto per me. Quindi non mi ripeto, ma ti prego di leggere la posta.
    Invece sento che sei stata toccata da un lutto, non so quanto stretto. Capisco il tuo frastornamento, visto che, pur accettando personalmente il destino comune, non riesco a darmi pace della scomparsa di chi amo. Ricorda che ti sento amica e sorella d’elezione e vorrei contribuire, per quanto mi è possibile, a consolarti. Appunto per questo ti invio in digitale la silloge “Il Canto dell’ Assenza” in cui altre amiche hanno trovato un po’ di conforto.
    Ti abbraccio forte. Carla

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  4. Carla Spinella Says:

    Gentile Narda (o fattorina 1),
    grazie per la parte positiva del tuo giudizio, ma, consapevolmente, rifiuto la tua perplessità sulla “trama”. Le tue parole sono rivolte non a una ragazzina ma (purtroppo) a una settantenne che da cinquant’anni scrive, pubblica e insegna poesia, prima nei licei di Stato e all’Università, poi in corsi di scrittura creativa, dopo un periodo di lettura attenta e di esercizio accurato sui maestri. In questo lunghissimo tempo ho maturato la convinzione che la poesia non è “serva” di nessuna scienza o ideologia. Quindi non va manipolata o usata per fini di crociate più o meno nobili, anche se, naturalmente, non può prescindere dalla vita, escludendone i tristi eventi. Anzi, come ci ha insegnato il buon Apollonio, è nella vita che la parola trova la sua autorizzazione. te ne saresti resa conto se avessi letto la sezione “Occasioni e Riflessioni”.
    Potremmo diventare amiche ma credo che difficilmente riusciremmo a condividere il concetto di “poetica”. In ogni modo ti ringrazio della tua attenzione

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  5. fattorina1 Says:

    Sono poesia ben costruite di buona scuola. Un po’ pavide forse nel loro tuffo sul reale, e per pavide intendo che utilizzano stilemi già sentiti. Ma se la trama è da elaborare, l’estro non manca. Buon lavoro, dunque.
    Narda

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