photo e rielaborazione Luciana Riommi
ornitologia
parliamo del volo degli storni,
parliamo dei gabbiani,
dei ritorni.
e briciole di pane.
dici che non funziona l’ornitologia?
non importa
sfrutto la libertà della poesia.
nessuno ha mai vietato
un certificato di morte post-datato.
come uno scioglilingua
dice che non fa male quello che non sai
e che non ti fa danno ignorare che non sei.
ma tu pensi alle volte che ti senti scomparire
però, dico, ti accade solo perché ci sei.
lavoro onirico
lasciami dire quello che mi pare
anche se non è proprio un sentimento
quello che provo ai margini del cuore
lì dove c’è stata una lesione
che se non fosse per l’anestesia
forse direi dolore.
e non ho sogni da portare a compimento,
anche il lavoro onirico è andato in confusione.
niente di speciale
ho immaginato un luogo
che sia complice al segreto
di sapersi esistere
di carne/ossa/pensiero
se c’è davvero un’anima pensata
dietro i risvolti di altre banalità.
in fondo non è niente di speciale
e tuttavia essenziale.
E te ne accorgi dopo
certe volte si fa sera e te ne accorgi dopo,
troppo tardi
per ricongiungere memorie di realtà.
d’altra parte neanche i sogni si ricordano di sé.
luce ed acqua
quale luce splende, quale lunghezza d’onda
sull’onda lunga dell’imprecisione?
e questa irrilevanza di pensieri
fatti di particelle in movimento
e (spreco) di energia.
bastasse una mimetica intonata nel colore
a confondere le acque
– tanto per diluire l’ineleganza del dolore.
l’arte del punto e a capo
mi dicono che parlo troppo piano
per questo non è facile capirmi,
ma non rileggerò tutta la storia
che abbiamo scritto a quattro mani, il caso ed io.
d’altra parte, non pratico la vita
nello stile del racconto breve:
non mi si addice l’arte del punto e a capo
senza continuità.
alla mia portata
questo mondo così com’è, alla mia portata
credevo che lo fosse,
come uno stagno che contiene il mare
ma le sponde sono così lontane
che da un lato il sole nasce mentre dall’altro muore
e tra un saluto, un commiato e dirsi addio
neanche si avverte il cambio di respiro.
visto dal vero
non passa niente da fessure d’ombra
per quante parole presti alla mimesi
la cosa che, manco a dirlo, sembra un’emozione
e chissà cos’è dal vero.
in ogni modo, sempre di storie piccole si tratta,
che se ne parla a fare?
minime storie insoddisfatte
e tutti senza pace
pronti a sgranare inutilmente gli occhi:
vedi? non vedi?
vado? e dove andare?
cosa inventare?
se neanche sai cos’è che si dovrebbe soddisfare.
e tutti gli anni di abbandono,
quelli serviti a te
nel tempo personale
per far cadere un’ultima illusione
tra gli artifici dell’animazione.
ma il cancro di che colore è, visto dal vero?
ci pensavo ieri
mentre ancora trattavo il prezzo di una rosa, rossa, dal fioraio.
terra che sei
hai cancellato dal paesaggio quello che non ti bagna
– lo so che preferisci il mare –
e tu – terra che sei – esclusa dalla vista
lo sai che non ci sei?
perché quest’acqua senza approdi
ti sgomenta
come l’insensatezza di annegare
in un fondale asciutto.
il suo sito
https://lallaerre.wordpress.com/
Luciana Riommi dice di lei: psicoanalista di formazione junghiana, ma non solo, da quarant’anni interroga il suo rapporto col dolore, proprio e altrui. Non ha trovato risposte, per fortuna, ma solo domande. Una domanda più recente, in particolare, resta per lei insoluta: cosa ci faccia qui, dove si coltiva la poesia.
Come sempre, la sua gratitudine è infinita.
Cristina Bove dice: il suo posto è qui e ovunque si coltivi la poesia, le sue domande sono la prova della sua grande comprensione ed accoglienza umana: la mente che le origina appartiene al mistero in cui il pensiero si fa bellezza e volo.
Tag: Luciana Riommi
11 ottobre 2019 alle 00:16 |
“Relativizza mentre ti mostra il fondo”, dice Baldaccini e credo siano proprio questi il mistero e la bellezza della poesie di Luciana.
Complimenti.
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8 ottobre 2019 alle 10:13 |
Sento il desiderio di dire ancora grazie a Cristina che mi ha invitato di nuovo in questo spazio e a coloro che si sono uniti in questo grande abbraccio.
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8 ottobre 2019 alle 12:33 |
grazie a te di farne parte 🙂
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5 ottobre 2019 alle 07:19 |
Grazie Luciana e Cristina per questi bellissimi versi.
Un caro saluto,
B.
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4 ottobre 2019 alle 15:13 |
L’ha ripubblicato su leggere riflettere scriveree ha commentato:
Ancora ospite del Giardino di Cristina Bove, che ringrazio di questo dono.
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4 ottobre 2019 alle 14:01 |
L’ha ripubblicato su Poetella's Bloge ha commentato:
Da leggere con un sorriso mesto
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4 ottobre 2019 alle 13:18 |
L’ha ripubblicato su scrivere per immagini.
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4 ottobre 2019 alle 12:28 |
Leggo come fossi un estraneo e scopro qualcosa che da estraneo non conosco. Un dolore che sembra non far male. Direi una dolenza, lieve come una vita trasversale. Appare di sfuggita, come uno sguardo che non vuol sembrare attento ma lo è. Relativizza, mentre ti mostra il fondo. Inevitabilmente.
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4 ottobre 2019 alle 10:15 |
bellissime!
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