Lutti
Trovi la tua pace
nei sorrisi
garbati e silenziosi,
dei margini.
E la precarietà di questo mondo
sarà un cesto di fiori
da rammendare
e coltivare.
(Per non dimenticarmi, Manni 2018, p. 9)
*
A M. R.
Siamo alla vita
il nostro bellissimo,
caos.
Donando alle lacrime,
mamma
perdonami!
Sarà
il nostro abbraccio
su un prato
senza rovine.
I tuoi
petali blu.
(Lettera a mia madre, Ensemble 2018, p. 12)
*
Antonio e Maria Renata
Tu
sei la forza
che ci
reggi in
piedi
Non dimenticarlo:
i fotogrammi
delle
nostre nozze
d’oro.
(Antonio e Maria Renata, Zona 2018, p. 10)
*
Elogio funebre
È brutto raccontare un padre in termini buonisti.
È brutto nei confronti di quello che è stato e sarà per il figlio: per
tutto quello che è stato, per lui e insieme a lui.
Sono nato in una famiglia di libri: professori.
L’unico intellettuale della mia famiglia, delle persone che io abbia
conosciuto realmente e compiutamente, è stato mio padre.
Gli intellettuali non si scrivono di inchiostro.
Mio padre che non è mai stato un professore, mi ha raccontato cose
apparentemente banali, ma che, sostanzialmente, tutti voi rifiutate.
Questo stimolo da traboccare tutti gli assiomi.
Mio padre mi ha insegnato, amandomi, il trauma.
Fu la sua educazione alla vita, alla parola, ai legami, al pensiero.
La sua educazione era fatta di queste cose che non si vogliono
guardare.
Sono dimensioni che esistono perché la parola, che è entrata nei
libri e nei vostri legami, è la parola di un trauma.
Papà aveva una visione.
Questa visione ha attraversato il tempo e le generazioni e raccontava
il desiderio di un uomo.
Non riguardava solo la sua famiglia nucleare, ma lambiva ogni
pensiero, ogni legame, ogni parola: cioè, finalmente, ogni
desiderio.
Si chiamava Fratelli.
(Il posto, Ensemble 2021, p.13)
*
Francesco Di Benedetto nasce nel 1982 a Roma. Qui vive e ha studiato DAMS. Ha vinto il premio Filippo Sacchi (edizione 2016). Dalla malattia del padre incomincia a dedicarsi alla poesia. Scrive quattro libri di poesia: Per non dimenticarmi (Manni 2018), Lettera a mia madre (Ensemble 2018), Antonio e Maria Renata (Zona 2018) e Il posto (Ensemble 2021). Ha redatto un manifesto che è riportato in Internet: epilogopoetiche.blogspot.com. Amava il cinema.
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