ASS-OLI
suoni e poesia dell’olio, Edizioni Fortino
a cura di Franca Battista
Siamo giunti alla quarta antologia di poesia che canta l’olio, antologia a cui Franca Battista chiama a partecipare poeti noti e meno, ma tutti ricchi di estro, di innovazione, a volte ludici, a volte consci della valenza metaforica dell’alimento.
Questa edizione si arricchisce di spartiti, fra i quali uno molto antico e tanti altri di melodie d’occasione.
Far parte del nucleo dei poeti antologizzati è un vero onore, si è in ottima compagnia a celebrare il liquido ambrato spremuto dai profumati frutti neri, le olive.
Fin dalla prima edizione, l’antologia ha avuto adesioni qualificate e il prodotto finito rendeva merito alla curatrice e all’argomento; la curatrice insegna arte ed è poetessa a sua volta; l’argomento travalica gli abusi e scavalca i millenni come cibo del corpo e cibo dell’anima.
Le religioni hanno fatto proprie le valenze sintagmatiche: l’olio è diventato santo, segna il passaggio dei credenti, è crisma; gli unti del Signore si equiparano ai santi..
Eppure di fronte a tanta e tale messe di significati (un banale dizionario ne esplicita molti ), l’olio è parsimoniosamente usato su tutte le tavole, un filo dorato sul pane, magari con l’aggiunta di un po’ di sale e si faceva mensa.
Mensa del centro sud del mondo, dell’areale mediterraneo, dall’Italia al Magreb, all’Asia Minore.
Nutriente, dorato, profumato, si preoccupava anche dell’aspetto esterno delle persone: veniva aggiunto alle abluzioni per ammorbidire la pelle e nutrire i capelli; ancora oggi se ne fanno creme di bellezza preziose. E, ancora metaforicamente, districa i nodi, i viluppi e porta alla luce la grazia naturale.
La moltiplicazione delle sue virtù la si riscopre nella grande varietà delle scritture: moderne, giocose, epigrammatiche, post-moderne, Credo che l’olio, col favorire il pattinamento, abbia agito anche sulla fantasia sbrigliandola e sfaccettandola.
Notiano subito la originalità linguistica del titolo: ass-oli : l’assolo è opera di singolo, in genere si intende canto o brano musicale per un solo strumento capace di espressività intensa; gli assoli qui rendono ragione al tema, basta un trattino e abbiamo un ass ( moltitudine) e oli, anch’essi uno e multipli. Ogni olivo dà il suo olio, ogni terreno ha una sua identità e così anche regionalmente, gli oli pugliesi si distinguono da quelli toscani e i liguri operano una terza categoria di profumo e gradimento.
Non voglio dilungarmi perché non sono un’esperta e poi la tematica non renderebbe giustizia alla varietà dei linguaggi con cui è trattato.
Sotto queste righe troverete alcune poesie quali exempla, chiedo scusa a chi è rimasto escluso, non perché non degno, semplicemente per costrizione spaziale.
Narda Fattori
ASSOLI
anche se è ancora piccolo il raccolto
l’amore profetizza: ora il tuo volto
emerso
dall’ingranaggio a secco
delle abitudini
scivolerà sull’ olio
delle beatitudini
Maria Grazia Calandrone- Roma 2014
ASSOLI
Il mucchio è folto e molto e colto
Niente amalgama solidale lama di proclama
ma un’arnia di celle amare piene di sale
Vanno sul palco dove anch’io salgo
per assali giri di voli girasoli in effettivi parasoli
in cieli vuoti stitici d’oli salvifici
che in un’ottica comune siano allume
volume di savio costume che ci prolunghi
la cieca precaria vita dagli stolti
Imbandita in questa terra
dagli stolti imbandita
in questa terra col timer alle dita
Nadia Cavalera – Modena, 2014
L’olio adagio s’adagia in un adagio
l’olio des-unto dalla sansa verdeocra
e filtrato tra le corde dei fiscoli
per ungere le labbra con pre-testi
di condimenti afoni o squillanti
in gialle trasparenze con accenti verdi
e ardite legature di armonici contrasti
ora s-cola in fragranti tonalità silenti
conferma in sinfonie un timbro caldo
e spesso rilucente per variazione e fuga
o sci-vola per melodie in altezze
accentua l’intensità di arpeggi
e in fili-grana d’oro si dipana
ora con levigati ritmi compone
su pentagrammi estrose partiture
con oleate pause di sapore
o si con-forma in versi diversi
riversi in sgocciolii di sobri contrappunti
oppure adagio s’adagia in un adagio
poi crea accordi di ibride armonie
per prelibati assOli
da nobili ulivi assolati
con note acute di olive frangiate e gramolate
per insaziabili concerti
del gusto.
Franca Battista – Fontana Liri (FR), 2014
UNTITLED
SCARTI. …………. PER UN COME SE FOSSE
MODULO…………………………………………………………
ASSOLI SENZA OLI SE FOSSE PER UN
SONO SOLTANTO ASS PER COME SE
…………………………………………….
OLI ED ALI ALICI SOTTOSALE UN PER
E SONOSOLE SUDATE ARRESI NATE (1)
IN UN QUANDO SENZA UN PERCHE’
PERCUSSIVA LA MENTE IN AERE SE
TAMBURI A CORNICE COME SE PER
CONTENUTI D’OLI SE FOSSE PER UN
Arresinate che hanno perso peso e sostanza(l)
Antonio Amendola – Roma, 2014
OLIO, BALSAMO DIVINO.
UNGITI D’OLIO, CURA LE FERITE,
SUI CAPELLI, LA PELLE SPARGI AMBROSIA,
TI ATTORNIANO GLI DEI, LE DEE RAPITE
DAL SUO PROFUMO, PERCHE’ LUI E’ IL TUO SOSIA,
IL COMPAGNO FATATO, LE TUE VITE
RISORGONO, ELEMOSINA
TI FANNO IN MONETE BEN POLITE
D’ORO COLATO, LA SUA CELLULOSA
COLMA DI VERDE LIQUIDO CELESTE
SI INSINUA NELLE VENE, NEI PRECORDI
E RIMERGI LUSTRATA DAL SUO NETTARE;
RINASCI AL MONDO, MUTI LA TUA VESTE,
CAMBI IL TUO CUORE, ORA PIU’ NON AFFONDI
NEL LAGO DELLE TENEBRE, NUOTI IN MARE …
Francesca Farina – Roma, 2014
ASSOLI
stilla distilla in oro fuso
dacché fu clorofilla
o bacca nera goloso
ne è il mio merlo
che dall’ulivo saltella
sul prato inglese
lui romagnolo accasato
sul mio tetto
e anche un po’ viziato.
Cip e cippete clop
la goccia musica
quasi con la sordina
silente scende a zigzagare
sull’insalata e sul pomodoro
oro su oro a sfamare
i primigeni nostri con il pane
e un pizzico di sale.
Non si abbia mai a scordare
che ci siamo nutriti
per mille e millenni di pane
ornato di un filo d’olio
sapido di sale.
Narda Fattori – Gatteo (FG), 2014
per la lettera A dell’olio
se fossimo stati più prudenti
avremmo assaporato gli assoli delle nostre labbra
nel sempre possibile
: preferimmo la via del labirinto
e ritrovarci con le lingue fuori uso
fra due universi
avremmo potuto costruire il precipizio perfetto
e il rossore del tramonto
ma eri vestita di turchese, nuda
respiravi da cane sotto la pioggia
nel bosco di Pofi
io coda di gatto )
nell’Acqua ero l’olio
Elmerindo Fiore – Casalvieri (FR), 2014
Senza l’olio
Senza l’olio
la vita
scipita
Senza l’olio
il mondo
non è rotondo
è un angolo acuto
uno strillo stonato
un pollo ossuto
beccuto
strozzato
la vita
ha fiori secchi
per dita
I denti
mordono le ossa
cadono sui sassi
mangiano
lame dei rasoi
ci si addormenta
tra le spine dei fossi
Perfino i morti
son sensuali più di noi
I morti sono morti
perché sulla tovaglia
l’olio prezioso hanno rovesciato
e il discorso si è spezzato
Non abbiamo più l’ insalata
non abbiamo più nulla da dire
non sappiamo più inghiottire
La gola
s ‘è chiusa su ogni parola
e le poesie
aspre indurite
sono minestre rimestate
inacidite.
Lucetta Frisa, Genova 2014
Sulla terra antica
I pianori si slargano sino al cielo
colmi di olive luccicanti
cadono sulla terra antica
nel riverbero del sole.
Da tronchi atavici spifferi di vento
alitano s.oli.tari
ass.oli vibrano nel ponente
sulle schiene stanche
soffiano segreti e strane melodie
serbate nel cuore del sud.
Anna Lauria – Rossano Calabro (C5), 2014
Felicità del gesto
rosolare
soffriggere
insaporire
due giri nell’insalata
un filino sotto la frittata
nella teglia un velo solo
altri cibi. .. sia festaiolo
finto eccesso in piatti vari
grato odor sale alle nari
salutare lustrato stufaiolo
popolare prelibato assolo
oli son assi
assòli i sottoli
sottoli che assali
Maria Lenti Urbino 2014
Crisi al frantoio
Sono giorni pesanti anche il governo bolle
sospinto da temporali estivi e tanti scontri
e tutti cerchiamo in tasca gli ultimi spiccioli
al supermercato prossimo alla fermata del tram.
E’ stata primavera anche quest’anno con ricche foglie
e gli olivi si sono ricamati in pochi giorni di tanti
piccoli fiori promessa di rami stracarichi di olive
da calare al frantoio per nuovo extravergine di vita.
Ma presto si sono scatenate micidiali burrasche
a sperdere uomini e fiori in troppi rivoli terrestri
e le olive ancora resistenti
sono calate poi nel concime del suolo
lasciando le foglie a piangere
in difficoltà di sopravvivenza.
E ora le bombe in Siria rinviano ogni certezza
di tempi di ripresa oltre gli imperi della violenza
e crolla quest’anno la speranza
di incontrarci al frantoio
per entrare nella felicità di cucinare con l’olio nuovo
mai in crisi d’esistenza.
Roberto Piperno – Roma, 2014