Elina Miticocchio, Le stanze del vento. Prefazione di Angela De Leo
SECOP edizioni 2016
Io sono qui
Sotto di me vedo passare uomini solitari
Nessuno incrocia il mio sguardo
Il mio sguardo è una preghiera per il mondo
e per il prato
Sul prato un giorno vorrò stendermi
a braccia piccole e aperte
chiamerò il cielo
senza parole, senza domande
Non avrò stanze di solitudine
Solo nel viaggio il saluto
e un segreto al posto del buio
Sarà compimento
(pag. 57)
Sono nata sull’acqua
Sono nata sull’acqua
protetta, odorosa di fiori innocenti
quasi dipinta nel semicerchio di un arcobaleno
la mia prima stanza è stata mia madre
la sua paura che non vedessi la luce
avevo sete di terra e di foglie
– non ho avuto figlie
trasparenze che ho acceso
come passaggi lunari
ora cammino e invento
piccole lanterne e preghiere
per rischiarare il buio della casa
(pag. 71)
**
Sto seduta su una foglia
Sto seduta su una foglia in cima all’albero dei sogni.
Non ho freddo e neppure caldo posso ascoltare
piccoli suoni. Tutto si allontana. Mi sospendo. Sto in
ascolto. Mi sento leggera.
La vita in me ricuce un pieno di luce in cui vago.
Vado.
La memoria ha i colori del legno e vola come ape
bambina. A volte cerca riparo tra i battiti del cuore.
Ormeggia in abiti di silenzio.
Poi una parola cade dal ramo.
È di nuovo cielo.
Forse un nuovo pane di accoglienza.
(pag. 84)
Lo spazio che si apre davanti agli occhi
Ha spicchi di colori a tempera.
Questa notte gli artisti della natura
Hanno lasciato qualche secchiello di colore.
Vado a recuperarlo. Qui ci sono tanti bambini.
Tanti adulti che non guardano il cielo.
Chi insegnerà ai bambini che la prima bellezza
Viene dal creato?
(pag. 135)
Terra che è prato
Ricco di erbe
terra che grida
fatta di sassi
terra conoscenza
terra nazione
terra delle persone
Ad ogni passo che faccio
c’è una terra
è dappertutto
seguo i suoi segni
alberi pesci frutti
perfino le foglie
chiamano il cielo
Il respiro del mondo
(pag. 136)
La pace
Perché l’uomo perde i suoi occhi?
Perché non ama
Che sé stesso
E diventa un riflesso scuro scuro
La pace è quella luce che ci fa chiamare
Da un luogo lontano da un grembo all’altro
Fratelli
(pag. 138)
(Poesia presente nella terza edizione dell’antologia Cieli bambini, a cura di Livio Sossi, Secop Edizioni, 2014)
***
Il corpo vive d’aria
germoglio di un piede celeste
nuvole e rondini, soli
nella notte pianto di perle
oltrepassano la mia mano
e come scia di sonno
a c c o g l i e r e
cogliere il seme nel luogo dei semi
farne un cesto d’albe
e d’una parola un battito
poiché le parole sono s o r s i
bianchi ciottoli frettolosi
Ascoltali all’interno all’intero
(pag. 145)
Canto della meraviglia
Metto gli affanni e la solitudine
e gli occhi grandi
al riparo dagli sguardi d’inverno.
Oggi il mio cuore cuce una carezza
e il silenzio incanta
la casa e l’aria
il respiro delle cose riunite
come frutti maturati tra le dita.
Il sottile filo ricama acqua
che non sente il freddo della notte.
Ogni cucitura ripete
la vastità della piccola gioia
che tengo raccolta dentro.
(pag. 152)
Elina Miticocchio nasce a Foggia nel 1967, dopo gli studi classici si è laureata presso la facoltà di Giurisprudenza di Bari.
Autrice di poesie e racconti, appassionata di arte pittorica, scrive su un blog personale dal titolo “Imma(r)gine” nel quale raccoglie, oltre a suoi testi, voci di altri autori e illustrazioni. Ha collaborato al blog CarteSensibili.
Nel 2014 è selezionata per far parte di una plaquette dal titolo “Le trincee del grembo” – Dodici prove d’autore al femminile – dell’Associazione Culturale LucaniArt.
Nel mese di maggio 2014 pubblica, per la casa editrice Terra d’Ulivi, la raccolta poetica dal titolo “Per filo e per segno” e nel giugno 2015 la plaquette dal titolo “Semi di parole” per i tipi dell’Associazione Culturale Exosphere PoesiArtEventi, nella Collana Exosphere Plaquettes.
E’ presente nell’antologia di poesia italiana contemporanea per ragazzi dal titolo “Cieli bambini”, edita nel 2015 dalla Secop Edizioni e curata dal Prof. Livio Sossi.
Fa parte dell’antologia Sotto il cielo più largo del mondo. Trenta poeti dauni, edita dalla casa editrice Besa nel 2016.
Nel dicembre 2016 ha pubblicato la silloge poetica dal titolo “Le stanze del vento”, prefazione di Angela De Leo per la collana “I Girasoli”, edita dalla Secop Edizioni.
Sue poesie sono state pubblicate su diversi blog letterari ed antologie edite da LietoColle Edizioni.
Attualmente vive e lavora a Foggia presso l’Ufficio V – A.T. di Foggia.