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Miro Gabriele

3 febbraio 2021

 

 

MIRO GABRIELE

quattro poesie

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UNA MOMENTANEA INTIMITA’

Un cenno e sei uscita nel cielo (irriducibile
spazio ritorna a chiudere la nostra giornata)
dietro l’ala di un’automobile schiudi una fessura
e un po’ si scioglie quella stanchezza delicata

non c’è suono nell’aria non c’è segno
che possano offrire ancora i tuoi fianchi svelati
il fiore che gocciola piano la sua pura fontana
le gambe aperte l’anima lontana.

da “Le città antiche ed altre poesie” GBE 2014

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NOCTURNA QUIES

Ignoto a tutti, quasi assente,
chiudo gli occhi e cadono le acque
rapide nell’onda sottostante

fuori la pista sonora raggiunge
vertici puri di uranica dolcezza
trasmette bassi rumori tranquilli

io lascio andare i tiepidi zampilli
uno per uno in placida amarezza.

da “Le città antiche ed altre poesie” GBE 2014

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LE ROSE

Oh le rose le rose come s’affollano
sul tiepido del muro mentre si fa sera
come se il vuoto che le accoglie – l’angolo
di luce che ancora per poco le svela –
possa farle salve in una chiara eternità
e non invece la minuziosa sera
l’ombra fraterna che ci chiude gli occhi
già ne dissolva l’agitarsi breve
la mite sincronia, tutta la vana festa
che insieme a loro ora si spegne in un giardino.

da “Le città antiche ed altre poesie” GBE 2014

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IL FONDALE

Il sole lascia quella traccia controluce
e un’improvvisa leggerezza
spinge chi scrive nella freschezza del tempo
una sera come tante
immaginata ancora una volta come un fondale
si affollano là dentro le voci le illusioni
forme della celeste malinconia le ascoltiamo
sature di stelle di intenzioni, e oltrepassiamo
il privilegio della stanchezza
la mancanza di un sogno di un gesto lieve
pieni di anni come siamo di parole perdute
di quei volti all’orizzonte che hanno sempre
una benevolenza senza fine per il nostro cuore.

inedita

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MIRO GABRIELE vive a Roma. Ha pubblicato “Odi et amo” Ianua 1988, una traduzione di poesie di Catullo con prefazione di Luca Canali, e “Il Gaio Verso” Ianua 1992, antologia di autori latini. È stato inserito da Luca Canali in “I poeti della ginestra”, Lalli 1989. Ha vinto il premio internazionale Eugenio Montale nel 1992, ed è presente in “Sette poeti del premio Montale”, Scheiwiller 1993. Compare in “Vent’anni di poesia” 1982 – 2002, a cura di Maria Luisa Spaziani, Passigli 2002. Nel 2004 ha pubblicato il romanzo “La Vita Incerta”, Valter Casini Editore. E’ autore, con Anna Maria Giannetto, del testo di latino per i licei “Navigare”, Zanichelli 2006. E’ stato finalista del Premio Lorenzo Montano nel 2006 e 2008. Nel 2014 ha pubblicato “Le città antiche e altre poesie” GBE Editoria, con prefazione di Alessandro Fo, segnalato al premio Montano 2015. Nel 2019 è uscito “Dentro lo sguardo” Ensemble edizioni.

 

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Miro Gabriele

9 aprile 2020

 

“… poesia suggestiva, quella di Miro Gabriele, che ci fa accettare quasi con complicità la parola ’anima’. Con delicatissimi strumenti ci immette nel mistero, ci inserisce nella trama dei suoi ’fili invisibili’, sospesi fra le dita della sera’…” Maria Luisa Spaziani

*

 

 

dal libro “Le città antiche e altre poesie”  (GBE Editoria) prefazione di Alessandro Fo

 

Le rose di Porto

 

I

Limpida fra i passi quest’offerta
di noi che attraversiamo il giorno
nel silenzioso giardino, perfetta
l’opera per rinsaldare l’ombra,
senza memoria le stagioni
coprono l’abisso, la luce
è forte la rosa selvatica
oscilla nel miele delle ombre
intatto il vuoto azzurro il cielo chiaro
dove si sciolgono le nuvole.

 

 

II

Luminosa pietà si ricompone
nella distratta ombra, qui lo sforzo
di rendere il dolore più sottile
più intenso è stato
(il papavero splende sulla porta
una colomba si china a sfiorarlo)
Mani gentili
fate che il lampo di ogni breve vita
rischiari il cielo
dove ardono le rose, dove noi
nella luce che resta nella riva
d’occidente consumiamo i passi.

 

 

III

Nel giardino degli assenti
ombre irrequiete segnano la terra
i papaveri s’inclinano
sull’intonaco celeste e il soffio
in forma di colomba inghiotte
il fiore che recide l’affanno,
lo sguardo è netto il passo
parallelo, il sole scende
accanto alle piccole rose
accese come labbra lungo il muro,
e il buio già le spinge
nel grembo umido davanti a noi.

 

 

IV

Su questa soglia
nel flusso oscuro dei pensieri ecco
l’aperto disegno tutta la luce
che cola a fondo nelle vene
della pietra, solo la rosa
brilla con un lampo silenzioso,
da qualche parte il varco
un vuoto nella forma, il cielo
scorre dentro le parole,
e noi passiamo oltre
(forse nell’erba il profumo)
senza riuscire a vederlo.

 

 

V

Soltanto per caso quel giorno,
amica lieve che eri ancora
al culmine, provammo a ricomporre
l’ombra ma in un reticolo di crepe
minutissime era persa,
per quella astratta geografia eravamo
dove l’occulta rosa si sfaldava
nel vuoto della luce
non c’era intorno altro che
bagliore del marmo e nel lampo forse
per quei segni vaghi una sommessa
pietà di noi dello sciupato amore
del nostro viaggio così breve.

 

*

 

MIRO GABRIELE vive a Roma. Ha pubblicato “Odi et amo” Ianua 1988, una traduzione di poesie di Catullo con prefazione di Luca Canali, e “Il Gaio Verso” Ianua 1992, antologia di autori latini. È stato inserito da Luca Canali in “I poeti della ginestra”, Lalli 1989. Ha vinto il premio internazionale Eugenio Montale nel 1992, ed è presente in “Sette poeti del premio Montale”, Scheiwiller 1993. Compare in “Vent’anni di poesia” 1982 – 2002, a cura di Maria Luisa Spaziani, Passigli 2002. Nel 2004 ha pubblicato il romanzo “La Vita Incerta”, Valter Casini Editore. E’ autore, con Anna Maria Giannetto, del testo di latino per i licei “Navigare”, Zanichelli 2006. E’ stato finalista del Premio Lorenzo Montano nel 2006 e 2008. Nel 2014 ha pubblicato “Le città antiche e altre poesie” GBE Editoria, con prefazione di Alessandro Fo, segnalato al premio Montano 2015. Nel 2019 è uscito “Dentro lo sguardo” Ensemble edizioni.