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Donna

8 marzo 2019

(stralci di testi in mescolanza sequenziale)

rose e mimose - by criBo

Ottomarzo di pensieri sciolti
giorno che affonda le radici
nel ventre delle donne
che sia pensiero agli uomini
conservarne le tracce delle forme
le vesti che li coprono e riscaldano
nate dai loro corpi
uomini veri non le lasceranno
al comparire delle prime rughe

e rifaranno i passi della storia
oltre cancelli ed argini
riscatteranno il partorire il mondo
d’ogni donna
ai sassi alle golene ai fiumi al mare

progetto dell’eterno umanizzarsi
nella caducità d’ogni sostanza
nel seno dove si progetta umano
apparenza di polvere
il divino

…di mare
una chiglia di storia in sguardi d’ombra
il respiro dell’onda
che non avrebbe mai toccato riva
fingeva sangue caldo
ma gambe di polena in odore d’ulivo
tagliava scie d’azzurro

La storia ha braccia amiche, qualche volta
…quando del buio calato sulle spalle
sfocate ormai le viole calpestate
il buio dolore delle pietre
restano nella mente
soltanto lievi impronte del bambù.
Schiarisce nella sua mitologia
leggenda da potersi raccontare
la donna ch’è vissuta oltre se stessa

Di soste inusitate e conseguenze
nell’acquitrinomondo
rospi e affini
aspettavano il bacio della donna
per la trasformazione prenceazzurra
ma saltellando da una foglia all’altra
diventavano vecchi nell’attesa

la donna anfibia aveva altro da fare
che trasformare principi in ranocchi
o viceversa
lei respirava fiori nel pantano
si teneva in disparte

il Dio delle promesse e delle mele
aveva smesso di creare gli alberi
si concedeva favole sabbatiche
mentre tentati e tentatori
facevano la stessa brutta fine
non per menefreghismo, ma
perché proprio così doveva andare
sennò i fratelli Grimm
invece di narrare di cocchieri
di lupi, di uccellini e fratellini
avrebbero cantato il miserere
servito messa o coltivato rape

visto che andò così
non resta che sperare
l’ultima dea gestisce sogni a ore
è poliglotta, ha catene d’alberghi in ogni dove
e vive in un motel

Presenze simultanee
Di lei resta uno spettro che s’aggira
in abiti di stretta clausura
finì che c’era l’ultima occasione
per indossare un po’ di primavera

Incontri a margine
la donna si disegna a mano libera
un albero illustrato cresce in fretta
e nei frattali a china
se stessa tracimare
lungo le linee di demarcazione
là dove il calendario è senza giorni
dove ci si può amare evanescenti
nelle spirali di parole eccentriche
perdutamente vivi
nei mille ghirigori d’una stanza

A fil di tempie
donna di poca fede: casa e casa
datata nel cerchietto all’anulare
quasi erasa
ha bagliori soltanto e un sonno alterno
foriero di scompensi nevralgici

sibille alternative rimescolano il cielo
qualcuna è una fontana
di versi esposti al sole

Misure approssimative
… ora che ho smesso
di vivere da donna, di sospettarmi umana

un ciottolo di riva
ha secoli per farsi levigare
noi che ci asporta un po’ alla volta il male
l’intimità dei corpi _conchiglie senza mare_
forse sappiamo l’infinito
ridotte all’essenziale

Di genere
…in quel vuoto che ci faceva donne sconsolate
si vive per i figli e per mille altre ragioni
cicatrici ipertrofiche a ricordo
il corpo in astinenza d’emozioni
la giovinezza estinta prima che fosse tempo
io scrivo donna
senza cancellature o pentimenti
in lingua femmina
(di maschi è stato scritto per i secoli)
e mi dichiaro fiera
per quanto mi si dica circoscritta
di tanta mia esistenza al femminile

L’inizio presuppone l’infinito
perché la fine è un cambio di stagione
ci sono armadi in terra
e armadi in cielo
al termine dell’aria

A fidarsi delle prime strofe
…si può abitare di necessità
soltanto l’aria
i suoni adunchi pronunciano dinieghi
ma lei non è capace di morire
e nemmeno sparire

nessuna luna in fondo a mille pozzi
solo barattoli di donna
dalle etichette sorridenti

cristina bove

Settimana delle donne

7 marzo 2015

8 marzo

rose e mimose - by criBo

per tutte le donne

per gli uomini che le amano e le rispettano

perché non ci siano più, in futuro, giorni da dedicare

come questo e tanti altri che rivendicano memoria e giustizia

per un mondo migliore, dove ogni essere umano

sia accolto, rispettato, amato

nella sua diversità

per la sua diversità