Carlo Focarelli

by

 

Dall’aldilà- Poesie di guerra
prefazione di Ivan Fedeli – Puntoacapo Editrice, 2023


                                

Nota di lettura di Annamaria Ferramosca  

Carlo Focarelli, autore di questo libro aperto sulle problematiche dell’attualità, oltre che sui  dubbi esistenziali comuni oggi a molti scriventi poesia, offre già in apertura della sua originale raccolta la visione di un’umanità disorientata, alla ricerca strenua di senso.

Ogni testo attraversa una interiorità tormentata e insieme questa nostra realtà con le sue numerose derive fluttuanti e l’indifferenza interrelazionale giunta oggi al diapason.

Lo scavo riguarda tutto il reale quotidiano, in miriadi di oggetti ed esseri  annotati quasi in un elenco omogeneizzato che pone ogni entità allo stesso livello, e volutamente anche il parlante, di cui non si discerne l’identità, che appare alternativamente dell’autore, o di un osservatore estraneo, o di un tu, a volte amico, a volte giudicante.

E gli accorpamenti di parole e frasi che campeggiano al centro delle pagine con la loro forte presenza, caotica e ansiosa, interrogante o assertiva, appaiono come rulli verbali che sollecitano una risposta limpida e urgente da chi ascolta. Trovo questa una forma originale di linguaggio che, pur rischiando consapevolmente l’impoeticità, sembra porsi un fine che oltrepassa la convenzionale necessità di forme codificate, ed è quello dello scavo autentico nel fondo della realtà oscura che oggi viviamo, nell’incerto della lunga notte.

Si procede per disvelamenti e contemporaneamente l’identità si palesa anche nell’io che affannosamente cerca amore, ma come sempre accade, esso sfugge, si spezza, pone difficoltà, metafora evidente di ogni relazione tra gli umani, oggi così evanescente, così trascurata.

Lo scavo continua insistendo nella disperata ricerca per angoli, zone d’ombra, sulla soglia di sogni e visioni, immergendosi pure nella dimensione dell’oltre, dove si sfiora  la percezione dell’inesistenza e l’autore diviene quasi entità sciamanica, come luminosamente percepisce il poeta Ivan Fedeli nella sua prefazione.

la mente sfuma il solido nell’aeriforme

e tu ci vivi sopra, ci veleggi

proprio come se non fossi                    pag.20

 

Si arriva così alla senzazione di essere giunti alla verità-chiave, dove si apre quella eterna spirale in cui la nostra vita è coinvolta.  E chi legge segue di certo incuriosito queste gimcane interroganti in ogni territorio esplorato, questa ricerca indomita di significato del vivere e del morire, che sempre si rivela in nonsense. Ma l’autore continua ancora a cercare senso sui territori dell’amore, che sono sempre quelli più limpidi e veri, perchè fatti di pure emozioni, dove bellissima appare la rivelazione – per via amorosa – di riconoscere in sé l’eterno uomo in errore. Così il significato della comunicazione con la donna si fa fuoco simbolico e metafora di ogni altra relazione, che, se autentica, dovrebbe guidare il cammino dell’uomo verso la luce.

la intuisci nel suo segreto

che vola, vuoi estrarla e lei

ti fa sentire la tua assenza,

carpirla abbracciarla preso

ti rovesci sul suo candore

e ti aggiri come un errore.            pag.36

Ma l’amore non basta, altre rivelazioni irrompono dall’urto con la vita. Si riconosce la corsa cieca del tempo, si accoglie l’effimero che siamo, nelle insistenti immagini di ceneri e macerie.E ritornano le scene della superficialità oggi dilagante, che erompe dalla routine dei telegiornali, dalle notizie scure e assurde della guerra, che pure, nel darsi, si piegano al dazio della tassa pubblicitaria, obbligatoria in questo nostro mondo dominato dal profitto e dell’indifferenza.

Improvvisamente il tono deflagra sul terreno di questo bellicismo protratto all’infinito, con una personale presa di posizione e un fiero contrasto esplicitato. Soprattutto è viva la denuncia dell’affievolirsi del sostegno alla libertà di coloro che preferirebbero solo mantenere il proprio benessere .e quieto vivere.

Nella successiva sezione l’analisi feroce delle storture umane prosegue fino alla decisione dell’autore di farsi assoluto visionario, quasi asceta che limpidamente prende le distanze da una inaccettabile realtà

ho collocato da parte

la materia di ogni vivente

e le sue tracce, ho astratto

quel me che ora sta dicendo

di astrarsi e ho finalmente

svuotato me stesso da me         pag.63

per giungere, dopo un’analisi di ogni imbelle comportamento umano volto alla mera conservazione di privilegi e consuetudini, a distanziarsi intellettualmente non solo dai codardi, ma perfino da se stesso,dichiarandosi poeta  in guerra con la sua amara poesia e pure dagli stessi lettori, comunque la pensino nei suoi confronti.  La denuncia dilata anche a tutte le cerchie e potentati vari del mondo letterario che vorrebbero inglobare ogni scrivente ribelle, ogni resistente.

Una scrittura dunque che, come lo stesso autore dichiara nelle sue annotazioni finali, non vuole ergersi a scrittura poetica, ma decide di configurarsi come stimolo all’uomo dell’oggi a riflettere sulla urgente necessità di assumere la responsabilità individuale e sociale dei propri comportamenti.

Auguro vivamente all’autore che il nobile scopo possa essere raggiunto, sempre e solo attraverso la parola, l’unica che salva dalla barbarie..

Annamari Ferramosca
Roma, 18 maggio 2023

                                     
                                 
                                         

Carlo Focarelli è professore ordinario di Diritto internazionale nell’Università Roma Tre. Di poesia ha pubblicato La trama metafisica (Il ventaglio, 1991), vincitrice del Premio “Calliope” 1989 per la silloge inedita di poesia e recensita nel 1992 in «La pagina letteraria» di Radio Rai 2; Assenza (2019), vincitrice del Premio “Tra Secchia e Panaro” 2019, 1° Premio assoluto al Concorso “Ambiart” 2019, Premio speciale al Concorso letterario “Parole e Poesia” 2019, Menzione speciale dell’inedito al Premio internazionale “Mario Luzi” 2018. Del 2022 è la raccolta Un segno. La terra sotto le scarpe (puntoacapo), finalista al Premio “Certamen Apollinare Poeticum” 2022. Nel 2023 ha pubblicato Dall’aldilà. Poesia di guerra (puntoacapo), che ha presentato alla XIX ed. del Salone internazionale del libro di Torino.

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