Da Ciao cari (inediti, 2013)
Una vita, ti dico
Una vita, ti dico
la puoi scrivere soltanto, fingere
che ci sia stata, unendo i fuochi
tra poco e poco: stare in sala
d’attesa quando piove, né felice
né infelice, altro non c’è.
Però fuori si muore, mi dici.
Anche dentro si muore
ti dico. E si semina altra delizia
dentro e fuori, altra sporcizia.
Mariarosa (1961 – 1984)
Quando venivo a trovarvi
tua sorella mi accoglieva a seno scoperto
lo poggiava sopra il bustino e rideva per farmi
arrossire.
Quel cuoio le sbocciò dopo il volo:
voleva sparire, tu lo sapevi.
Lessi di lei e di te sul giornale.
Bevevo una birra al bar, morivo un poco.
Beppe (1959 – 1995)
Cantavi, di Juri Camisasca,
il suo galantuomo e mi prestavi libri
come fossero pistole. Poi la vita fa i buchi
dentro, prende l’aids.
Lo dico a Cristina, con cui stavi
in principio: Beppe, verso la fine,
mi chiese i nomi dei poeti della nostra
generazione, e se per caso avessi
altro denaro.
Il tema più bello, a scuola, me lo scrisse
lui: comparava le risorse con i limiti
del mondo. Ed era pieno di pensieri
anche per noi.
Antonella (1958 – 1993)
L’ultima volta in giardino pesavi metà
di ogni cosa felice.
Aspetto un figlio
ti ho detto. E io la morte, hai risposto
quieta, come se ci fosse una logica
segreta, che lega forbice a fiore.
Sei stata la prima a saperlo
l’ultima a partire.
Loretta (1959 – 1981)
L’ho saputo da poco che sei morta di overdose.
Lo sapevo da sempre. L’aspettavo.
Mi chiamavi glielmin ed eri la più lenta di tutti
a spogliare dagli alberi le mele. Andammo a letto vestiti
perché il corpo aveva più sonno di noi
che volevamo giocare prima di dormire.
L’ho chiesto a Mariangela, che ora ha due figli
e un’altra vita.
Tag: Stefano Guglielmin
12 marzo 2014 alle 09:37 |
mi scrive Stefano:
cara Cristina, non riesco a postare un grande grazie nel tuo blog: il commento non esce. puoi farlo tu?
ecco.
io lo ringrazio a mia volta per avermi affidato i suoi bellissimi inediti, che ho particolarmente sentiti e apprezzati.
cb
"Mi piace""Mi piace"
11 marzo 2014 alle 19:04 |
hai conosciuto donne sfortunate, mi dispiace!
"Mi piace""Mi piace"
11 marzo 2014 alle 17:59 |
Il mio commento di è sparito. Allora ti dico solo granbelle, molto apprezzate.
"Mi piace""Mi piace"
11 marzo 2014 alle 14:15 |
Una splendida rivisitazione d’anima dei fatti della vita e l’anima, si sa, legge tutto a modo suo. Avrei sempre fatto a meno dell’ultimo verso, ma non conta nulla, Grazie per aver scritto.
"Mi piace""Mi piace"
11 marzo 2014 alle 12:15 |
Belle davvero! Mi piace lo stile, la sobrietà e quel fluido che non ha possibilità d’essere ‘tradotto’, il “fluido della poesia”.
Potresti pensare: “è un modo gentile di ricambiare cortesia”. No. Il tema della morte, del lutto, mi appartiene, ci appartiene tutti. E la vita,
(…) stare in sala
d’attesa quando piove, né felice
né infelice, altro non c’è.
Nonostante la tua immensa cultura (si capisce dai tuoi articoli), i versi scandiscono di tuo (e pregni nella loro compostezza). Complimenti.
g.s.
"Mi piace""Mi piace"
11 marzo 2014 alle 10:43 |
(…) certamente l’elegia sdoganata dalla grande sensibilità linguistica del suo “basso continuo”largamente personale , riconoscibile .
leopoldo attolico –
"Mi piace""Mi piace"
11 marzo 2014 alle 10:32 |
Che bei fiori!
Da portare” lassù in montagna…
O bella ciao! Bella ciao! Ciao, ciao, ciao!”
Questi fiori, fiori di libertà!
"Mi piace""Mi piace"
11 marzo 2014 alle 09:52 |
Stupende!
Tutte.
"Mi piace""Mi piace"
11 marzo 2014 alle 08:31 |
Grazie
sono stupende….e così “intime” da leggerle in punta di piedi…
buona giornata
.marta
"Mi piace""Mi piace"