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Luigi Siviero

31 marzo 2023

 

Le fotografie delle Dolomiti di Brenta fanno da cornice a una raccolta di racconti e poesie che hanno come filo conduttore la mitologia, sviluppata in chiave di riflessione sul rapporto fra i miti del passato e la civiltà moderna. Melpomene, Eros, Medusa, Euridice e altri personaggi ereditati dall’antichità rivivono all’interno di rivisitazioni radicali figlie di uno sguardo nuovo e contemporaneo.

Dalla prefazione del libro:

Per lungo tempo sono cresciuto assorbendo quella che probabilmente è la più florida e maestosa mitologia pop del XX secolo e non solo: i supereroi. Li sentivo vitali e percepivo distintamente quanto fossero (o dovessero essere) importanti non solo per la mia vita, ma anche per la società con cui interagivano e con la quale si plasmavano reciprocamente. Di contro la mitologia classica mi sembrava morta. Vedevo le rovine di un mondo che aveva raggiunto il suo apice e che poi era tramontato, lasciando in eredità i frammenti di vite ormai lontane e perdute. Non che quel mondo non fosse affascinante, ma non lo sentivo mio.

La mia posizione oggi non è cambiata, salvo il fatto che la mitologia dei supereroi mi sembra si stia spegnendo e sia destinata anch’essa a diventare – magari non subito; magari fra molto tempo – una reliquia. È con un atteggiamento duplice e antitetico che mi sono avvicinato alla mitologia classica quando ho scritto i racconti contenuti in questa raccolta: come un archeologo che trova rovine di templi, frammenti di mosaici e colonne spezzate, e nel corso dello scavo si muove in un paesaggio che reca tracce dell’antico splendore, ragionando su ciò che ha portato alla luce e su chi lo aveva costruito, ma anche con gli occhi di chi appartiene a una civiltà diversa e portatrice di nuove conoscenze. Se da un lato mi interessava l’archeologia del mito, dall’altro lato non sopprimevo la tentazione di vederla con uno sguardo “altro”. Ero immerso nella tensione fra fascino dell’antico e vitalità del contemporaneo.

Nel mio piccolo mi sono rifatto al fumetto The Sandman scritto da Neil Gaiman, che davvero può essere visto come una passeggiata nelle mitologie lasciate dagli esseri umani del passato, e allo stesso tempo come la fioritura di una mitologia nuova, contemporanea, sulle tracce culturali e psichiche ricevute dai nostri antenati. La Melpomene del mio racconto assiste agli spettacoli teatrali nella Grecia classica allo stesso modo di Sogno degli Eterni che osserva la prima rappresentazione di Sogno di una notte di mezza estate assieme al popolo della Terra delle Fate. Invece il ribaltamento nel finale de Il labirinto di Euridice (…) è parente stretto dei ribaltamenti operati da Alan Moore nei suoi fumetti di supereroi: personaggi che da “incarnazioni del bene” diventano immorali; vicende profondamente fantasiose e assurde passate al vaglio della logica e del realismo (…).

                               

                                      

Tutto quello che abbiamo, tutto quello che lasciamo

Tutto quello che abbiamo sono tracce.

Stelle estinte
nell’antichità
brillano inconsapevoli di non esistere più.
Mappa di tracce
per orientarsi nel nulla.

Orme calcificate
congelate dal tempo.
Riemergono.
Animali invisibili attraversano i millenni
illudendosi
di raggiungere la loro meta.

Mura di città defunte
oggi tombe di civiltà scomparse
si sbriciolano
trascinando con sé frammenti di umanità.

Tutto quello che lasciamo sono tracce.

                       

                                              

Medusa

Dialogava col vento, attorniata dai corpi marmorei di amanti negateli.

                       

                    

Euridice, sulla strada di ritorno dall’Ade

Voltati!
Voglio scomparire davanti ai tuoi occhi.
Amo l’Inferno.

             

               

Eros

Scoccava le frecce per uccidere. Non fa questo l’amore?

                          

 

                         

L’uomo del deserto

Un serpente scende veloce giù per una duna lasciandosi dietro un sentiero fragile nella sabbia che il vento riempie e subito cancella. L’uomo del deserto osserva quella traccia, e poi il serpente che gli passa vicino sibilando. Il vento solleva granelli di sabbia e li deposita nelle pieghe del turbante. Un istante dopo l’uomo è al di là delle dune. Guarda da lontano una carovana di beduini. I nomadi in groppa ai dromedari lo avvistano e lui scompare dietro una duna. Li segue dall’alba e ormai sono le due di pomeriggio. I beduini si dissetano in un’oasi. Bevono piccoli sorsi, e sono guardinghi perché avvertono che l’uomo del deserto è sempre lì, fra le sue dune. Il viaggio della carovana riprende. Anche quello dell’uomo del deserto. Fino a che non giunge la notte. Il vento soffia ancora più forte e l’uomo del deserto si dissolve in sabbia che viene soffiata via nel freddo. Gli uomini della carovana si accasciano nelle tende, chiedendosi se l’uomo del deserto era un’allucinazione o uno spettro, sognandolo. Sarà una storia da raccontare attorno al fuoco.

                                 

                                

                       

Ho sempre amato i templi in rovina

Ho sempre amato i templi in rovina
così come gli antichi egizi li hanno lasciati.
Luci e ombre hanno dato vita a piccoli mondi in miniatura
dove i ritratti dei defunti non hanno né uno scopo né un posto.
Morti che paiono dormienti tornano al punto di partenza
ora i miei occhi non possono più vederli.

                                   

 

Luigi Siviero è nato a Trento il 6 giugno 1977. Ha scritto diversi saggi sui fumetti fra cui Dylan Dog e Sherlock Holmes: indagare l’incubo (NPE, 2012), un libro che contiene un’analisi del Dylan Dog di Tiziano Sclavi accompagnata da un’intervista al creatore dell’indagatore dell’incubo, Dall’11 settembre a Barack Obama (NPE, 2013), Sherlock Holmes. L’avventura nei fumetti (ProGlo, 2016), Dopo il Crepuscolo dei Supereroi (Eretica Edizioni, 2018) e Grant Morrison. La vita e le opere (Eretica Edizioni, 2020). Quest’ultimo ha vinto il Premio Tulliola – Filippelli, con premiazione avvenuta in Senato a Palazzo Giustiniani. Ha pubblicato racconti, poesie, fumetti e articoli su «Lahar Magazine», «Fumo di China», «Fumetto», «Sherlock Magazine» e altre riviste e antologie. Nel 2016 ha vinto il Premio Fogazzaro nella sezione Microletteratura e social network – Premio speciale umorismo; i dieci racconti che gli sono valsi il premio sono stati raccolti nel volume Lettere ritrovate (POCOlibri, 2022). Il tramezzino è il titolo del suo primo romanzo, pubblicato nel 2018 da centoParole. Fra il 2019 e il 2020 ha visto la luce il dittico di raccolte di poesie formato da Un’astrazione linguistica dai toni freddi e Schemi astratti di comportamento animale indecente (Montag Edizioni). Nel 2022 ha dato vita alla collana Nero di Seppia, dedicata a libri le cui pagine interne sono tutte bianche. Il primo titolo pubblicato nella collana è il fumetto L’uomo invisibile nella città invisibile.

 

I corteggiatori di Melpomene

Luigi Siviero

Nives Edizioni, 2022

 

luigisiv@yahoo.it

Luigi Siviero

1 novembre 2020

Oltre lo specchio

(…) La silloge Un’astrazione linguistica dai toni freddi racchiude quarantotto poesie scritte con una tecnica derivata dal cut-up che ho chiamato sequenziamento.
Ho preso in prestito il termine “sequenziamento”, che in biologia indica la determinazione dell’ordine dei nucleotidi che costituiscono l’acido nucleico, dalla mappatura del DNA dell’uomo di Neanderthal effettuata dal gruppo di ricerca guidato da Svante Pääbo e descritta (…) nel libro divulgativo L’uomo di Neanderthal. Alla ricerca dei genomi perduti (Einaudi, 2014). (…)

Per dare vita al mio sequenziamento poetico ho dapprima raccolto centinaia di frammenti di frasi slegati l’uno dall’altro. (…) Mi sono accorto che la home page di Facebook garantiva un flusso di parole e frasi (…) caotico (…). Ho scelto i frammenti in modo casuale, prelevando le prime parole su cui mi cadeva lo sguardo. Dopo avere compilato una lista di centinaia di frammenti ho cercato di combinare i pezzi di frasi fra di loro (…). Dal brodo iniziale di parole caotiche sono iniziati a emergere dei piccoli nuclei composti da qualche manciata di versi. Alcuni sembravano funzionare, e allora tentavo di accrescerli, smontarli, innestarli (…). Altri nuclei e frammenti si rivelavano aridi e inutili, e allora li eliminavo (…).

Il mio obiettivo primario (…) è stato quello di fare emergere una forma poetica unitaria da un ammasso di parole immesse in rete alla rinfusa da centinaia di persone (…).

Il filo conduttore che unisce le poesie è una ricerca formale che ruota attorno a un predominio della forma poetica esteriore sul contenuto. Ho cristallizzato il panorama del linguaggio contemporaneo, che mi mette a disagio e con il quale non mi trovo in sintonia, in liriche ambigue e ammiccanti, che sembrino dire e comunicare qualcosa ma che in realtà nascondano un profondo vuoto. Attraverso la manipolazione dei frammenti ho creato uno specchio che riflette in forma poetica la distesa di rovine e macerie che è il linguaggio contemporaneo. Il nichilismo in forma poetica (…) non è altro che una riscrittura di un universo di parole condannate fin dalla nascita all’insignificanza, all’incomprensione e all’oblio, e di un sistema nel quale il linguaggio sfiorisce e marcisce.

(…)

Prima della pubblicazione la raccolta di poesie è stata finalista al Premio Solaris riservato alle sillogi inedite (2017) e al Premio Prunola nella categoria “sillogi inedite” (2018). La poesia singola Un’astrazione linguistica dai toni freddi ha ricevuto un premio speciale della giuria al Premio I Colori dell’Anima (2020) e una segnalazione di merito al Premio Città di Ascoli Piceno (2019), ed è stata finalista al Premio Argentario (2020). Le poesie Il gusto del potere affligge la bellezza, Avrei voluto volare con leggerezza e Rigore formale sono state segnalate al Premio Besio 1860 nella categoria “insieme di poesie” (2019).

                                

                                          

                              

Un’astrazione linguistica dai toni freddi

                             

                              

Fare entrare in risonanza

bellezze divine senza nome

non ci renderà immuni

al sistema che garantisce lo stile e la classe

le idee di giusto e di sbagliato.

Come faccio a sapere chi si ama veramente?

Cerco un nome

ho bisogno di un nome.

Ho deciso che vi porterò qualcosa dal nome gelido

un’astrazione linguistica dai toni freddi.

                   

 

                         

Il gusto del potere affligge la bellezza

                

L’occhio vede solo la materia inquieta del nuovo millennio

gioielli di tempo prezioso a forma di teschi

al limite del collasso.

                                  

                                   

                              

Avrei voluto volare con leggerezza

                        

                              

Prego che ci sia la morte

adoro il brivido che poi non vedrò mai

non vedo l’ora di andare a cercare le risposte

in una cornice fatta ad arte

alla ricerca di un’antica eterna sinfonia.

Ce l’ho la soluzione del problema

la soluzione tassativa:

avrei voluto volare con leggerezza.

                        

                         

                

L’isola delle rose

 

                                   

L’isola delle rose

dove conoscere i limiti della propria percezione

mostra tutte le contraddizioni

da tempo nessuno la percorre

nella stagione del ritorno.

La possibilità di non guardare

per conoscere il suo vero colore

ad oggi ancora indecifrato

sospeso tra il qualcosa e il niente

mi dà una sensazione dei misteri dello spazio.

                       

                         

Una giornata trascorsa a fingere capacità immaginifiche

    

                  

A furia di vivere sempre con le spalle al sole

e imbattermi per caso in anime erranti

è giunto l’attimo che precede un bacio

questo semplice quanto insostituibile rumore sordo.

Mi offro senza dignità

per amore o per dolore.

È semplicemente finito l’amore?

La parte che recito senza sapere nulla

mica può continuare

a me serve

guardare e riguardare la bellezza nelle imperfezioni

ne prendo spunto.

Com’è possibile non amare chi

non può contenere il lato oscuro del mistero?

Sono l’unico a non saperlo.

Nessuno ha mai fatto una domanda simile

ci sono solo svantaggi

verso se stessi.

L’unica cosa che ho ottenuto

è che non ci siamo mai incontrati.

Si dissolve l’ultima sequenza di un pezzo di noi.

Credo che il momento si stia avvicinando.

Con tanto amore abbia inizio la guerra!

 

Non incolpiamo gli umani

                       

                             

Che impressione

le immagini degli antichi dei in bianco e nero

manifestazione di tutta la rabbia

costrizione in carne e ossa, paura e delirio

labirinto così mistico, è evidente che sia carne umana.

                                   

                         

Rigore formale

                      

                                  

Realtà e finzione si guardano

gli anni passano

le cose accadono

la merce viene prodotta

milioni di maschere si fanno coraggio come possono.

L’abisso del passato

faro al centro degli eventi nell’universo primordiale

si nutre di saggezza, lussuria, avidità

perversioni estreme di una donna innamorata.

La crescente richiesta di fare ogni cosa con leggerezza

rende la tenerezza

disarmante

impegnativa a livelli assoluti.

Quanti baci mancano

penso sempre ai più grandi incontri

relazioni dimenticate spente nel buio.

                                

                              

Luigi Siviero nasce a Trento il 6 giugno 1977. Laureato in giurisprudenza. Realizza il breve saggio Analisi del fumetto. La composizione delle coppie di tavole (Abigail Press, 2007), il fumetto sperimentale (C6H10O5)n (Abigail Press, 2009) e degli interventi critici pubblicati nell’antologia Garth Ennis. Nessuna pietà agli eroi (Edizioni XII, 2010) e nel catalogo della mostra Interni immaginari dedicata al fumettista Ausonia dal festival Lucca Comics & Games (Associazione culturale DOUble SHOt, 2010).

Nel 2012 esce Dylan Dog e Sherlock Holmes: indagare l’incubo (Edizioni NPE), un libro che contiene un’analisi del Dylan Dog di Tiziano Sclavi accompagnata da un’intervista al creatore dell’indagatore dell’incubo.

Nel 2013 viene pubblicato il saggio Dall’11 settembre a Barack Obama. La storia contemporanea nei fumetti (Edizioni NPE), dedicato ai fumetti che hanno come temi gli attentati terroristici dell’11 settembre 2001 e la Guerra al Terrore.

È del 2016 il libro Sherlock Holmes. L’avventura nei fumetti (ProGlo – Prospettiva Globale), una monumentale catalogazione sistematica dei fumetti legati a Sherlock Holmes usciti in tutto il mondo dalla fine dell’Ottocento al 2016.

Dopo il Crepuscolo dei Supereroi, pubblicato da Eretica Edizioni nel 2018, è invece un saggio incentrato su Batman e altri fumetti di supereroi sceneggiati dal fumettista Grant Morrison per la DC Comics, seguito nel 2020 da Grant Morrison. La vita e le opere (Eretica Edizioni).

Ha pubblicato racconti, poesie, fumetti e articoli su «Lahar Magazine», «Fumo di China», «Fumetto», «Sherlock Magazine» e altre riviste e antologie.

Assieme al disegnatore Simone Michelini realizza due fumetti di Daryl Dark apparsi nelle antologie Daryl Dark – Stagione due e Daryl Dark – Stagione tre (Cagliostro EPress, 2016 e 2017).

Nel 2016 vince il Premio Fogazzaro nella sezione Microletteratura e social network – Premio speciale umorismo.

Il tramezzino è il titolo del suo primo romanzo, pubblicato nel 2018 dalla casa editrice triestina centoParole.

Fra il 2019 e il 2020 vede la luce il dittico composto dalle raccolte di poesie Un’astrazione linguistica dai toni freddi e Schemi astratti di comportamento animale indecente (Montag Edizioni).