GIULIANO LADOLFI EDITORE SRL
CORSO ROMA, 168 – 28021 BORGOMANERO (NO)
La raccolta di poesie di Sara Ferraglia è ricca di tematiche, la cui ispirazione germinada un identico magmatico mondo di sentimenti e di affetti. La varietà, pertanto, va interpretata come apertura alla realtà multiforme e variabile con la quale l’essere umano si trova a relazionarsi quotidianamente.
Il rapporto sottostante non è quello dello studioso e neppure del cronista, ma è frutto di una personale “simpatia” (secondo il significato greco del termine “provare sentimentoinsieme”, sumpßscw), cioè di una capacità di porsi in maniera immediata nello stato d’animo o nella situazione di un’altra persona per mezzo di un’intesa partecipazione emotiva.
E vennero i muri
E se potessero innalzerebbero
muri anche in mare,
fatti di onde immense e respingenti
che non puoi scavalcare.
E se potessero costruirebbero
muri anche in cielo,
muri di nuvole finte,
dure e compatte che non puoi bucare.
E arcobaleni d’acciaio
come lame colorate e taglienti.
Muri ovunque, muri d’occidente,
per lasciare fuori chi non conta niente.
I bambini di carta
Sono bambini di carta.
Scorrono lentamente
fra carcasse di fango
galleggiando leggeri,
trasportati dalla corrente.
Di solito sono bambini neri.
Bambini di carta
più volte ripiegati
come a farne un cappello
o una barchetta.
Sagome ritagliate
con violenza guerriera
su carte insanguinate.
Inermi soldati
rispondono all’appello
di forbici che li han creati.
Sono bambini di carta.
Negli occhi hanno parole
scritte ad inchiostro trasparente
ed in bocca silenzi.
Sono così leggeri, a volte,
da volar via
anche se non c’è vento.
Rotta balcanica
Ti prego, madre… ferma le tue doglie,
trattieni in corpo ancora il tuo dolore.
Siamo al confine, solo poche ore,
saremo oltre quel muro che ci toglie
ogni diritto e che il mio nome nega.
Madre, ti prego… tieni in gola il grido,
siamo noi due, solo a te mi affido,
per quel cordone caldo che ci lega.
Ci cercano nel bosco con i cani,
squadre di umani in disumana caccia
che sul tuo corpo hanno lasciato traccia.
Resisti, madre… reggi con le mani
il ventre ed anche me, fino al confine.
La luce verde che nel buio appare
ci dà speranza ancora di arrivare
dove sarà un inizio, non la fine.
E tu mi parlerai nel nuovo viaggio,
del nome che mi hai dato questa notte,
di quando abbiam percorso mille rotte.
Io ti ringrazierò del tuo coraggio.
Il Presepe dal mare
S’infrangono sul molo come onda
brandelli di stanchezza e di speranza.
Già diafana è la luna e l’alba avanza,
illuminando ombre sulla sponda.
Siete approdati qui, occhi stranieri,
che v’insinuate oltre il mio orizzonte,
nei solchi delle rughe sulla fronte
celando il mare mosso dei pensieri.
S’accende una lampara fra i marosi,
stella cometa per viandanti persi
traccia che unisce mille e più universi,
luce che parla a volti silenziosi.
Parole ignote su labbra di sale
or sfumano nel grido dei gabbiani.
Sorride un bimbo a un battito di mani
ed è un messaggio dolce e universale.
Sei giunta fino a me, anima in viaggio,
attraversando la tua oscura notte.
Uomini uguali sulle stesse rotte,
orme noi siamo in strade di passaggio.
(Lampedusa, uno sbarco a Natale)
Non fatelo in mio nome
Mai stata prima d’ora così fiera
di non aver religione né bandiera.
Voi che baciate croci e nominate santi
poi vi contate, felici di esser tanti
qui sulla terraferma, sazi e forti
e in fondo al mare gli altri, tutti morti.
Voi, sentinelle in piedi, senza velo
pregate il vostro padre che è nel cielo
poi preti e suore dalle lunghe vesti
s’indignano col Papa degli onesti.
Con gli occhi al cielo al vostro Dio chiedete
di darvi il marchio, che i migliori siete.
Lui vi accontenterà, ne sono certa,
facendo intorno a voi terra deserta.
Ci vorrà tempo e forse anche dolore.
Scorrerà sangue, non dal vostro cuore
che è duro come l’oro che indossate
quando all’altare voi vi inginocchiate.
Pregate dunque contro “l’invasione”
ma non per me. Non fatelo in mio nome.
Sara Ferraglia è nata in provincia di Parma e vive in questa città da molto tempo.
È stata finalista e vincitrice in numerosi premi nazionali, fra cui:
– 1° premio nella VI edizione del Premio” Lampi di poesia”, Monginevro cultura (TO) – 1° premio “Insigne borgo Sala Roderari” (AL);
– più volte vincitrice nelle varie edizione del Premio “Giovanni Pascoli. L’ora di Barga” (LU); – più volte vincitrice nelle varie edizioni del Premio “La couleur d’un poeme” (MI); – 2° premio nella VII edizione del Premio “Giovanni Bertacchi”, (TO); – Premio speciale della giuria nella 28^ edizione del Premio “Ossi di seppia” (SV).
Sue opere sono presenti in diverse antologie poetiche e blog letterari e sono raccolte nel blog personale Sarapoesia.blogspot.com
Molte sue poesie sono state inserite in vari spettacoli teatrali, letture poetiche e mostremultimediali.
Voglio una danza è la sua prima pubblicazione.