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Massimo Guidi

20 dicembre 2018

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La raccolta di Massimo Guidi colpisce per la sua progressione corale, per un certo accenno di venatura epica nell’incedere, per il ritmo che ricorda un passo marziale, perché trattiene un’eco del passaggio dei padri che fecondarono la terra e consumarono il pane, quegli uomini che spianarono gli scoscendimenti a terrazze e che ancora siedono all’ombra dei muri masticando aglio e pane. Il passaggio di quegli uomini che sempre si sono identificati nel vincolo con la terra e si attardano alla fatica. Dunque un’incursione, ragionata al limite dell’analisi, nella memoria di un territorio, una poesia che scandaglia il formicolio delle vite, racconta di quei volti che si mutano “e s’adeguano all’ocra, / calcinandosi al sole”. […]
(dalla postfazione di Paolo Polvani)

 

BRUMA


Una conca pliocenica –

bramiti si ridestano

di un passato lacustre,

solo le cime restano.

 

TERRAZZA

Il vento si dipana.

Da qui senti che l’acqua

ammorbidisce i dossi.

Un altro grano, poi,

rivestirà le dune.

La stagione lavora.

 

 

APPENDICI
 

Durano colombaie

e ricoveri d’uomini,

perimetri di pietra

isolano gli interni.

In sunti di materia

pertinenze di dune

culminano volumi.

Anche i volti si mutano

e s’adeguano all’ocra,

calcinandosi al sole.

L’intonaco si scrosta,

come altro si consuma.

 

 

CORTILE

Il giorno scalda i sassi.

Qualcuno faticò

a portarli e posarli.

Ora avanzano ai muri.

E così le parole,

che dici ma non sai.

 

 

PAUSA

Le cicale sferragliano.

S’invocano rovesci.

Ma l’inutilità

del non fare è palese

quanto quella del fare.

S’affollano lucertole.

 

 

IN TERZA PERSONA
 

Patisce per le cose

a cui non trova posto,

l’uomo che non s’adatta

e che non s’accontenta.

Guarda l’araucaria

stupendosi di quanto

siano veloci i ragni,

guastandone il lavoro.

 

Massimo Guidi è nato a Figline Valdarno nel 1976.

È laureato in Scienze giuridiche e lavora come consulente in un istituto di credito.

Appassionato di pesca e di libri, anche da collezione, vive in un piccolo paese della campagna fiorentina con la moglie Laura e i loro due bambini.

Nel 2004 ha pubblicato per Aletti Editore la sua prima raccolta di versi, Vulnerabile.

Ha partecipato a vari concorsi letterari per opere inedite classificandosi in alcuni al primo posto.

Negli ultimi anni le sue poesie sono apparse sulle riviste Ilfilorosso, Il Segnale, Orizzonti, Poliscritture, Zeta, Poesia, La Clessidra, La Mosca, L’Immaginazione, Collettivo R.